In spregio alle intese verbali raggiunte, Trenitalia ha convocato per i prossimi giorni incontri in Lombardia (12 novembre) e Liguria (17 novembre) riguardanti l’introduzione di alcuni treni thello in sostituzione di alcuni treni del servizio universale. Ufficialmente le sostituzioni sono dovute all’assenza di certezze riguardo il rinnovo del contratto di servizio universale che non permette più, in assenza di fondi certi, di garantire il servizio da parte di Trenitalia. Intanto va chiarito che non vi è alcun provvedimento del governo (disegno di Legge di Stabilità 2015), a tutt’oggi che certifichi la dismissione del contratto di servizio universale inoltre, sembra che ogni operazione, compresa quella Cargo, sia finalizzata alla drammatizzazione becera della situazione, senza contare che questo atteggiamento mette a repentaglio il lavoro di circa 2.000 ferrovieri. Se invece con queste azioni si volesse denunciare una difficoltà di Trenitalia rispetto all’esiguità dei finanziamenti riteniamo che il metodo oltre che becero sia sbagliato. Palesare le difficoltà vere in un confronto serio, serrato con le Organizzazioni Sindacali sarebbe la soluzione migliore senza necessariamente mostrare i muscoli ed alimentare scontri con i lavoratori, inopportuni e fuori luogo in un momento di difficoltà. Al contrario, tentando di scavalcare le segreterie nazionali, Trenitalia ha convocato le segreterie regionali interessate, allo scopo di aprire una manifestazione d’interesse tra gli equipaggi e individuare siti manutentivi in grado di poter garantire la manutenzione ai treni thello. Naturalmente senza spiegare le ragioni di una così preoccupante accelerazione e soprattutto gli effetti che produrrebbe una condizione di utilizzo delle risorse FS per questo tipo di servizio. Acclarato che nella prima fase i ferrovieri utilizzati verranno collocati in posizione di distacco, quando il servizio thello andrà a regime quale contratto di lavoro verrà applicato? I ferrovieri potranno scegliere di tornare indietro? Bastava semplicemente gestire l’operazione in service in tutti i suoi aspetti compresi quelli manutentivi, al contrario si vogliono fare cose diverse, pericolose e non se ne comprendono le ragioni. Infine, se le difficoltà fossero legate sul serio ai contributi da stato perché si vanno a scegliere attività in un ambito così specifico? Quale sollievo porta alle casse di Trenitalia una operazione del genere? Sulla base di tali riflessioni abbiamo chiesto una convocazione urgente a Trenitalia che ha convocato le Segreterie Nazionali per il giorno 13 novembre p.v.