Oggi, 04 luglio 2019 l’Amministratore Delegato del Polo Mercitalia, coadiuvato da tutti i Responsabili delle realtà che nel Polo insistono, ci ha illustrato il Piano Industriale per il prossimo quadriennio 2019/2023.
In apertura ha dichiarato, con soddisfazione, che il lungo periodo di risanamento iniziato con la nascita del Polo stesso nel 2017 si è concluso. Infatti nell’illustrazione del Piano emerge con forza la vocazione allo sviluppo ed al rilancio del Polo e di tutte le attività ad esso collegate.
Il primo dato che denota l’ambiziosa lungimiranza del Piano Industriale è sicuramente la previsione di incremento della quota ricavi che dovrebbe passare dal Miliardo di euro attuali al Miliardo e mezzo messo in preventivo.
Chiaramente questa crescita dei ricavi trova giustificazione da un lato in modelli organizzativi più snelli ed efficienti ma soprattutto in un ampliamento del perimetro del Polo stesso; infatti nelle realtà che lo compongono emerge ROM Rail che ha di fatto completamente assorbito Pol Rail e che si candida come azienda che nel panorama dell’Europa dell’Est può significare un importante asse per lo sviluppo ed il consolidamento del Polo stesso il quale a sua volta si propone come partner affidabile e competitivo per tutte le aziende che hanno la necessità di affidare i traffici ad un vettore unico per il trasporto delle merci in tutta Europa con l’aggiunta, non trascurabile dei servizi e la terminalizzazione ad esso correlate, ivi comprese le operazioni cosiddette dell’ultimo miglio.
A completare il carnet di offerta si evidenzia la collaborazione con un importante azienda della Manutenzione materiale rotabile che ha di fatto riportato “in house” un attività che non era più parte del “core business” aziendale. Si aggiunge alle altre componenti “Mercitalia Maintenance” che vede MIR detentrice del 60% delle azioni e che di fatto controllerà anche il partner.
Altro punto nodale al centro del Piano è una importante politica dell’occupazione che si propone di garantire una grossa fetta di immissioni volta a colmare il gap dovuto alle fuoriuscite di personale ed aggiungendo forza lavoro a supporto delle politiche di sviluppo messe in campo dal Piano Industriale.
Quanto sommariamente descritto farà lievitare gli organici del Polo dalle attuali 5.200 unità circa alle future 7.500 supportando e sopportando il peso delle scommesse di rilancio messe in campo.
Il sindacato non può che cogliere l’importante impatto occupazionale che il Piano avrà alla fine sul Paese e sui trasporti in generale.
Emerge anche dall’illustrazione che gli investimenti messi a disposizione del Polo, da parte del Gruppo Ferrovie dello Stato, sono di un Miliardo di euro ai quali si vanno ad aggiungere i contributi devoluti dal Governo Elvetico, interessato alla traslazione delle merci che attraversano il proprio territorio nazionale dalla gomma alla rotaia, per la costruzione e l’ampliamento dei Terminal di Milano e di Brescia.
Si evince quindi che c’è anche un’elevata attenzione alle politiche ambientali, queste ultime sostenute anche da alcuni importanti investimenti su locomotive più efficienti ed in grado di assicurare la trazione a convogli composti da oltre 2000 tonnellate di merce trasportata. Infatti il Piano illustrato assicura l’acquisto di 120 locomotive, ultimo modello Bombardier, di cui il 50% attrezzate per l’interoperabilità garantendo così affidabilità e continuità di trasporto merci attraverso tutt’Europa.
A questo importante investimento si vanno ad aggiungere circa 900 carri, per il trasporto delle materie siderurgiche, agricole ed al servizio dall’industria automobilistica eccetera che si vanno a sommare ai 17.000 già operanti creando forte impatto al già ricco portafoglio di offerta commerciale del Polo.
Il Sindacato oltre a sollevare le dovute preoccupazioni dovute alla poca chiarezza inerente la natura degli organici e delle regole d’ingaggio con le quali questi vengono gestiti si auspica il maggior ricorso alla crescita professionale dei lavoratori con lo strumento della mobilità all’interno del Polo in maniera tale da colmare anche le attuali deficienze operative causa sempre più spesso di disservizio e perturbazione della regolarità del trasporto.
Certo è che il piano d’investimento seppur cospicuo è fortemente sbilanciato a favore di Mercitalia Rail, la quale è destinataria di oltre il 50% del monte di spesa, cosa quest’ultima, che lascia più di qualche interrogativo rispetto alle necessità di allineamento dei contratti e delle regole d’ingaggio dei lavoratori dipendenti dalle varie realtà componenti il Polo.
Infine la volontà di mantenere un’organizzazione light delle Staff consolida la preoccupazione del sindacato lasciando emergere forse la volontà di continuare a sottrarre dignità ai tavoli di confronto territoriale contravvenendo al dettato contrattuale che diversi argomenti demanda proprio al territorio e che da tempo reclamano.
A questi ed altri interrogativi emersi dalla discussione la delegazione aziendale si è detta favorevole all’approfondimento con tavoli dedicati.
La segreteria Nazionale