“Il Governo Renzi sta giocando a risiko con un servizio essenziale per il Paese: ora potrà nominare i vertici ad esso graditi e portare avanti l’operazione di privatizzazione parziale e di quotazione in borsa di Ferrovie dello Stato Italiane senza dover fare i conti con un management che aveva sollevato giuste riflessioni sull’operazione”.
Così il segretario generale dell’Ugl Trasporti-Attività ferroviarie, Umberto Nespoli, commenta la notizia delle dimissioni del CdA di Ferrovie dello Stato Italiane.
“Purtroppo – prosegue il sindacalista –, ci aspettavamo che la vicenda si potesse concludere in maniera eclatante dato il modo in cui il ministro dell’Economia e delle Finanze e lo stesso premier hanno dimostrato di voler giocare la partita: escludere tutti gli interlocutori critici, a partire dai rappresentanti dei lavoratori i quali, dopo aver affrontato enormi sacrifici per contribuire al processo di risanamento aziendale, non hanno più riferimenti certi né per quanto riguarda le conseguenze occupazionali del processo di privatizzazione e di quotazione in borsa né per quanto concerne il rinnovo contrattuale. Senza contare gli eventuali danni arrecati agli interessi nazionali e a quelli degli utenti”.
“Chiediamo che sia aperto subito un confronto con i sindacati – aggiunge Nespoli – per far luce sulla situazione e sul futuro del Gruppo. Non staremo a guardare mentre il Governo sostiene un’operazione che, ad oggi, appare fumosa e rischiosa”. Roma, 26 novembre 2015